Il primo passo verso la delocalizzazione delle Fonderie Pisano pare si stia per compiere. Il tiro alla fune tra dirigenza e amministrazioni sta per volgere al termine e la battaglia per la delocalizzazione dell’azienda storica salernitana è quasi agli sgoccioli. Ieri mattina infatti, nella sala Giunta di Palazzo Sant’ Agostino, si è riunito un tavolo tecnico al fine di analizzare le potenziali opportunità di localizzazione alternativa dello stabilimento produttivo, ancora oggi operativo in via dei Greci. All’incontro, coordinato dal responsabile dello Sportello per lo Sviluppo della Provincia di Salerno, Roberto De Luca e sono intervenuti anche Ciro Pisano, direttore generale dell’azienda di via dei Greci e l’assessore all’ambiente del comune di Salerno Gerardo Calabrese. Sondare il terreno, nel vero senso della parola, per capire quale suolo potrebbe essere adatto alla localizzazione alternativa della fabbrica: con questa iniziativa appunto l’amministrazione provinciale, nell’ambito delle proprie competenze in area vasta, ha inteso avviare una ricognizione dei suoli potenzialmente disponibili ad accogliere il nuovo impianto produttivo, in base alla volontà espressa dalla proprietà di Fonderie Pisano di delocalizzare lo stabilimento di Fratte. Ciro Pisano ha così ribadito la piena disponibilità a procedere in tale direzione e, nello stesso tempo, a riqualificare l’attuale sito. Durante l’incontro l’amministrazione provinciale si è impegnata anche a individuare la procedura amministrativa più snella ed efficace, di concerto con tutti i Comuni che hanno già evidenziato una responsabile volontà collaborativa, al fine di iniziare al più presto il percorso di delocalizzazione. Roberto De Luca, nei prossimi giorni, con il supporto del settore attività produttive dell’Ente, procederà a un ulteriore approfondimento con le amministrazioni dei Comuni della provincia, rafforzando l’interlocuzione già in atto con gli altri attori istituzionali competenti, tra i quali il Ministero delle Sviluppo Economico, Invitalia e Ministero dell’Ambiente. “Abbiamo iniziato un percorso – ha dichiarato Roberto De Luca – propedeutico a supportare in maniera concreta il processo di delocalizzazione dell’impianto di Fratte, anche in considerazione della volontà della proprietà di investire per realizzare un nuovo stabilimento in una location più adeguata. La Provincia ha chiesto alla proprietà di investire in impianti tecnologicamente avanzati, in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale del ciclo produttivo”. Ma con l’azienda e la salute dei cittadini e soprattutto dei residenti della alle dell’Irno, sempre più colpito dai problemi dell’inquinamento atmosferico, causato dalla vicinanza con l’azienda di Fratte, ad essere salvati, saranno anche i tanti lavoratori, come ha sottolineato infine Roberto De Luca: “In tal modo, oltre a salvaguardare il bene primario che è rappresentato dalla salute dei cittadini, sarà possibile anche tutelare gli attuali livelli occupazionali, creando nuove e qualificate opportunità di lavoro”. Gli stessi lavoratori che martedì parteciperanno, con la Cgil, ad un incontro con il Prefetto. Sul caso è intervenuto anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “Adeguamento alle prescrizioni Arpac e delocalizzazione dello stabilimento. Il primo passo – spiega il presidente della Regione – è adeguarsi alle prescrizioni Arpac. La tutela della salute è la priorità assoluta. Se le agenzie regionali come l'Arpac verificano sforamenti di valori o anomalie hanno il dovere di intervenire. La fonderia deve adeguarsi alle prescrizioni che sono state assegnate dall'Arpac per riprendere l'attività. Si tratta – incalza De Luca – di una attività importante ed è necessario che a breve si dia respiro all'attività economica. Non si possono mandare per strada 150 famiglie, ho motivo di credere che la direzione aziendale si adeguera' alle prescrizioni". "Infine – conclude De Luca – non si può continuare a vivere in precarietà. La questione delle Fonderie va risolta in maniera definitiva, con la delocalizzazione dello stabilimento. La Regione Campania è a disposizione dell'azienda. Vediamo se si può coinvolgere anche Invitalia in questa operazione”.
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